Gli elementi del dolcificante artificiale
Come dare un'identità alla cosa artificiale?
Il nome, un suono che si riverbera sui nostri timpani, evoca immagini, ricordi di percezioni olfattive, tattili, gustative che possono essere impregnate di emotività, di attimi temporali del nostro trascorso o anche oggettive, nude, distaccate.
Gli elementi che identificano una cosa, differenziandola da ciò che la cosa non è, dunque affermandola, non inglobano unicamente la sfera dell'obiettivo e del tangibile, ma si esprimono con pari dignità nell'interazione e nella percezione di chi la cosa la sente, la guarda, la annusa, la assapora, la esplora tattilmente, dunque nella sfera del sensoriale.
La cosa non è definibile unicamente per ciò che è, ma si determina nell'idea di chi ne fa esperienza.
La sfera dell'oggettivo o strutturale
(distribuzione gerarchica)
(distribuzione gerarchica)
- Solido cristallino
- Cristalli o polvere cristallina
- Reticolo o edificio cristallino (disposizione periodica e ordinata degli atomi)
- Celle elementari
- Singola unità molecolare o molecola discreta
La sfera del sensoriale
- Bianchezza
- Dolcezza, indicizzata nel parametro Potere Dolcificante (PD), riportato nella Tabella sottostante per i vari dolcificanti, molto elevato negli edulcoranti intensi
- Amarezza del retrogusto (Acesulfame K, Saccarina)
- Granulosità
- Farinosità
- Opacità
- Inodorosità
- Durezza
Le classi o sottocategorie di elementi
(strutturano attraverso le analogie il concetto di dolcificante artificiale nella sua totalità)
(strutturano attraverso le analogie il concetto di dolcificante artificiale nella sua totalità)
- Acesulfame K (E950)
- Aspartame (E951)
- Ciclammato (E952)
- Saccarina e suoi sali di sodio, potassio e calcio (E954)
- Sucralosio (E955)
- Neotamo (E961)
- Alitame (E956)
- Advantame (E969)
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